Riverside by Bianca Rita Cataldi

Riverside Saga #1

Riverside

Riverside, Regno Unito. Le quattro e mezzo di un pomeriggio qualunque. Una scuola abbandonata e cadente alla fine di Silverbell Street. Come la venticinquenne Amabel scoprirà presto, non si tratta di un edificio qualunque: al suo interno, i banchi sono ancora al loro posto e si respira, nell’aria, polvere di gesso. Tutti gli orologi, da quello al di sopra del portone d’ingresso sino al pendolo del salone, sono fermi alle nove e diciannove di chissà quale giorno di chissà quale anno. Cosa è accaduto nella vecchia scuola? Quale evento è stato così sconvolgente da fermare il tempo all’interno di quelle mura? E soprattutto, chi è quel ragazzo in divisa scolastica che si presenta agli occhi di Amabel affermando di frequentare la scuola, benché quest’ultima non sia più in funzione da anni? Tra passato e presente, Bianca Rita Cataldi ci guida in un mondo in cui gli eventi possono modificare lo scorrere del tempo, dimostrandoci che ognuno di noi ha un proprio universo parallelo col quale, un giorno o l’altro, dovrà scendere a patti.

Genre: FICTION / Fantasy / Contemporary

Secondary Genre: FICTION / Fairy Tales, Folk Tales, Legends & Mythology

Language: Italian

Keywords: paranormal, fantasy, love, romance

Word Count: 38567

Sample text:

Da lontano le sembrò una cattedrale, con quelle guglie che si stagliavano contro l’argento piovoso del cielo e solleticavano la pancia delle nuvole. Incuriosita dall’imponente figura dell’edificio, mosse ancora qualche passo. Sentì il freddo pungente di febbraio attraversarle la pelle e pizzicarle le vene e per un attimo, solo per un attimo, avvertì un’imprevedibile sensazione di paura. Paura?

Aveva sempre vissuto a Riverside, conosceva ogni vicolo, anfratto, piazza. Sapeva recitare a memoria i nomi delle vie come fossero brevissimi versi di una poesia, eppure…

Eppure non aveva mai percorso quella strada. Silverbell Street, mai sentita nominare.

Amabel non aveva mai messo piede sul suo asfalto crepato, e non aveva mai scorto, in lontananza, le guglie color piombo di quell’inquietante e sconosciuto edificio.

Smise di sembrarle una cattedrale quando fu abbastanza vicina da scorgere l’ampio cortile e l’ingresso di una piccola cappella dalle vetrate incrostate di sporco e pioggia stantia.

Una scuola.

Una scuola? Sconosciuta, allocata in una via dal nome ridicolo (Via Campana d’argento, ma che vorrà dire?), con guglie degne di una cattedrale gotica e una piccola cappella cadente. Non era possibile.

Per la seconda volta, un’ingiustificata sensazione di paura trafisse il petto di Amabel come uno spillo. Tuttavia, la curiosità le pompava il sangue nelle vene e la costringeva a camminare.

E così, proseguì. Si chiese perché avesse deciso di imboccare Silverbell Street, alle quattro e mezzo del pomeriggio, senza macchina e con una giacca a vento che non la proteggeva affatto dal freddo di febbraio.


Book translation status:

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Already translated. Translated by Aimee Van Vliet
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Already translated. Translated by Alice Marta Croce

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