L'itinerario del desiderio in C. S. Lewis by Francesco Tosi

Indagine filosofico-teologica sulla realtà del desiderio all'interno della saggistica di C. S. Lewis

L'itinerario del desiderio in c. s. lewis

Con il presente lavoro abbiamo indagato la realtà del desiderio focalizzandoci sulla saggistica di C. S. Lewis.
Il titolo scelto per il presente lavoro individua una realtà di importanza fondamentale e decisiva per l’intera produzione di C.S. Lewis e per la sua esperienza.
Abbiamo svolto la nostra indagine unendo tre orizzonti: quello biografico-esperienziale, quello filosofico e quello teologico.
Abbiamo mostrato la realtà del desiderio attraverso una trattazione trasversale all’interno della quale abbiamo fatto emergere, unitariamente alle tappe fondamentali della conversione di Lewis, i temi principali a essa legati: l’esperienza lewisiana della Gioia, le sue radici letterarie e romantiche, gli erramenti del desiderio ad essa legati, la conversione.
Attraverso la trattazione di The Abolition of Man abbiamo mostrato, l’importanza, l’oggettività e l’integralità del valore conoscitivo e personificante dell’esperienza affettivo emozionale insita nel desiderio (integralità non riducibile né all’unilateralmente corporale, né elevabile all’unilateralmente spirituale). L’esperienza del desiderio mostra che l’uomo è un essere soprannaturale, è persona.
Siamo andati poi all’origine dell’integralità dell’esperienza del desiderio. Dall’analisi della dinamica concreto esperienziale del desiderio emerge la sua irriducibilità alla mera immanenza e l’impossibile unilaterale identificazione con un astratto desiderio dell’Assoluto. Il campo d’azione del desiderio muove sul territorio dell’esperienza quotidiana all’interno della quale l’uomo sperimenta continuamente il dissidio-dialettica tra il tutto e il qualcosa: egli si muove sempre a partire dal desiderio di un oggetto particolare; contemporaneamente l’orizzonte da cui tale desiderio sorge e in cui si manifesta è sempre di totalità. Tale ossimoro raccolto e salvato dalla promessa cristiana ha portato all’individuazione di un movimento precristianamente configurato come continua e a lungo andare insostenibile tensione (o danza) orizzontale (dal dentro di sé al fuori di sé e viceversa) e verticale (dal dentro di sé al sopra di sé e viceversa) dall’affermazione dell’illimitato che si rende manifesto attraverso una realtà limitata (via dell’affermazione), al riconoscimento e accettazione della limitatezza di quest’ultima realtà per muovere oltre questo limite (via della negazione).
Il cristianesimo attraverso la promessa di Cristo (Cristo stesso) salva questo movimento trascendendolo e fissandolo in sé stesso, rendendolo drammatico: tale danza assume la configurazione del rapporto personale. L’oggetto ultimo del desiderio è il rapporto con Dio. Nella sua libertà finita, l’uomo è chiamato ad aprire la propria volontà alla sequela di Cristo, sostanziata dai doni stessi che la Sua presenza elargisce nelle tre virtù teologali. In questa sequela comincia a rendersi manifesta la promessa della gloria eterna del rapporto con il Dio uno e trino unica garanzia dell’inesauribilità del compimento del desiderio

Genre: PHILOSOPHY / Essays

Secondary Genre: RELIGION / Christian Theology / Anthropology

Language: Italian

Keywords:

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Sample text:

Il titolo scelto per il presente lavoro individua una realtà di importanza fondamentale e a dir poco decisiva non solo per l’intera produzione di C.S. Lewis ma anche per la sua vita. Con il presente lavoro indagheremo la realtà del desiderio focalizzando la nostra attenzione sulla saggistica del nostro autore: egli fu infatti non solo romanziere e poeta, ma anche critico letterario, apologeta e filosofo.

Svolgeremo la nostra indagine unendo tre orizzonti: quello biografico-esperienziale, quello filosofico e, infine, quello teologico.

In tutti e tre i capitoli nei quali si struttura il nostro lavoro seguiremo il nostro autore nel duplice movimento di riflessione che va dall’uomo a Dio e da Dio verso l’uomo. Lewis esplicita questo metodo d’indagine attraverso il concetto di trasposizione – largamente ricorrente nella sua opera – col quale sottolinea l’unicità e l’indissolubilità dell’impostazione bipolare che muove contemporaneamente “dal basso” e “dall’alto”. Secondo la medesima bipolarità si configura e si intreccia il desiderio sia come desiderio dell’Assoluto (prospettiva dall’alto), sia come desiderio di oggetti particolari (prospettiva dal basso). Il primo è innestato nel secondo e il secondo può darsi a motivo del primo.


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