Frammenti d'assurdo (Vol. 1) by Salvatore Di Sante

Un delirante volo pindarico in un'odissea narrativa ai confini della realtà.

Frammenti d'assurdo (vol. 1)

"Frammenti d’assurdo: Un piccolo, caotico microcosmo."

(Pubblicato da Giulia Sbaffo il 22 aprile, 2011)

Salvatore Di Sante firma una breve e bizzarra raccolta di mini-racconti, di frammenti appunto.

Trovo che frammenti sia proprio il termine adatto, poiché essi sono per definizione irregolari,casuali e sconnessi. Come sconnesso e incomprensibile è tutto ciò che rientra in quella sfera che noi chiamiamo assurdo. I frammenti sono diversi gli uni dagli altri, non sono le tessere di un puzzle, né i mattoni di un muro. Parlare di frammenti mette in guardia. Che lo spettatore non si aspetti di trovare un fil rouge, o qualcosa che li leghi! Perché niente li lega, niente li accomuna. O meglio, una cosa che li accomuna c’è, ed è la loro assurdità. Anche lo stile narrativo adottato da Di Sante ricalca l’anima di questa piccola antologia.

Il narratore cambia, prima la terza persona, poi la prima, poi la terza. Sono brevi sono lunghi. Sono taglienti sono smussati. Conosciamo Andrea, Marco,Bruno, potenziali suicidi, presunti killer, uomini volanti, gatti parlanti.

Assurdo no?

Genre: FICTION / Fantasy / Paranormal

Language: Italian

Keywords:

Word Count: 3261

Sample text:

Come ogni mattina lo svegliò il cellulare sulla mensola, alla sua sinistra: le sei e tre quarti. Come ogni mattina il pensiero del suo squallido monolocale lo avvilì. Un anno fa era stato a un passo dall'altare e adesso era solo come un cane. Ironia della sorte aveva un gatto a fargli compagnia. Provava un’indefinita svogliatezza e un leggero senso di nausea. Tra poco in ufficio ci sarebbe stata una pesantissima riunione sul bilancio di fine anno e lui era nell'elenco dei relatori. Il suo intervento era il quinto della mattinata. Voci di corridoio mormoravano di licenziamenti, declassamenti e trasferimenti. Allungò la mano, zittì il telefono e come uno zombie si trascinò alla porta del bagno. - Occupato – si sentì rispondere. Provò ad aprire ma era inchiavato. Troppo assonnato perfino per pensare, si accovacciò a sbirciare dalla serratura. Dallo spiraglio lasciato libero dalla chiave intravvide una persona identica a lui intenta a farsi la barba davanti allo specchio.


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Already translated. Translated by Dr. José Pedro Galindo Macías

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