Ultima Linea Ultimo Cerchio by Massimo Nibbi

Un futuro distopico ricco di avventura ed azione.

Ultima linea ultimo cerchio

Hans Jeger è un bravo ragazzo e vive nel 5° Sud Ovest della Federazione, dove solo le città di frontiera hanno un nome. Tutte le altre sono state numerate a seconda della posizione che occupano.

Dieci Cerchi, uno dentro l’altro. Il Primo è il cuore pulsante di tutto, mentre l’ultimo è l’argine in cui i reietti sopravvivono alla giornata.

Regole ferree stabiliscono l’assegnazione dei Punti Sociali, punti che sommati fra loro determinano il Cerchio in cui poter vivere e la possibilità di potersi muovere da una città all’altra.

Potere politico, Corporazioni economiche, Polizia, Esercito e Inquisizione sono le ruote dentate di un meccanismo che sembra non avere punti deboli. Hans Jeger però, suo malgrado, un punto debole riuscirà a scovarlo e, intrappolato tra senso del dovere e coscienza, rischierà di finire schiacciato sotto quelle stesse ruote che avrebbero dovuto proteggerlo.

La Federazione grazie ai suoi elicotteri corazzati e agli Inquisitori, mortali come serpenti velenosi, ha ridisegnato una civiltà in cui la sua forza appare invincibile.

Ma chi ha appreso qualcosa dalla Storia, sa che nessuno è invincibile davvero.

Genre: YOUNG ADULT FICTION / Action & Adventure / General

Secondary Genre: YOUNG ADULT FICTION / Apocalyptic & Post-Apocalyptic

Language: Italian

Keywords: Futuro distopico, Action

Word Count: 482 pagine

Sample text:

Il treno metropolitano uscì dal suo tratto sotterraneo e una bella giornata di sole investì con i suoi raggi i pochi passeggeri che ne occupavano i vagoni.

Hans, appoggiato a una delle maniglie laterali del vagone, accolse quella luce con piacere, visto che essere fuori dalla galleria significava essere ormai quasi arrivati.

Aveva fatto quel tratto di metropolitana per anni, dalla sua casa, nella zona di Colton Hill, fino ad Angel dove si trovava l’Istituto di Scuola Superiore nel quale aveva frequentato i sette anni previsti dall’ordinamento scolastico.

Tutte le mattine per sette anni aveva preso quel treno e, salito a Colton Hill, aveva fatto le quattro fermate previste dal percorso: Galileo Road, Saint Joseph, e, una volta fuori dal tratto sotterraneo, Barrio Viejo ed infine Angel.

Non gli sembrava vero che tutto questo stesse per finire, anche se lasciare i vecchi amici della sua classe un po’ gli dispiaceva ma come diceva sempre il signor Ripley: “Bisogna andare avanti ragazzi, non dimenticatelo mai!”.

Il signor Ripley era l’insegnate di storia ed era solito a queste affermazioni categoriche ed a volte anche un po’ scontate, ma in questo caso bisognava riconoscere che aveva proprio ragione.

 - Ciao Hans.

Hans Jager fu strappato ai suoi pensieri da quella voce, si girò e vide che alla fermata di Barrio Viejo era salito, insieme a una donna grassoccia che era corsa a occupare uno dei posti a sedere ancora liberi, Jimmy Soler.

- Ciao Jim.

- Allora oggi è il gran giorno - disse Jimmy.

- Già - replicò Hans con un sorrisetto - oggi è proprio il gran giorno.


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