SUD DARKNESS by Raffaele Perelli

Italia anni ottanta. Un bel giovane del nord ha la sventurata idea di compiere un viaggio al sud. Sarà involontario testimone di un delitto di Mafia. Dovrà trovare il modo di sopravvivere.

Sud darkness

Un bel giovane del nord ha la sventurata idea di compiere un viaggio al sud. In quegli anni si andava in giro con lo zaino, le Adidas, i Roy Rogers e la Fruit of the Loom. L'abbigliamento non influiva affatto su quello che il caso ti avrebbe potuto riservare. Infatti mai avrebbe immaginato di essere casuale testimone di un efferato delitto di mafia. Sarà inseguito da uomini della 'ndrangheta che ovviamente volevano liberarsi di un pericoloso (per loro) testimone. Nina, una bella e parecchio, ma non più giovanissima vedova di mafia lo aiuterà. Un capo bastone, di una 'drina nota alle cronache giudiziarie, rivelerà una inaspettata sensibilità. Il Capitano Antonio Magni, anche in questa storia, farà la sua parte. Questa storia che mi ha visto alle prese con la scrittura di una storia su un torbido, profondo sud, è stata dura da scrivere, perché non è facile raccontare le contraddizioni della propria terra. Alla fine è stata l'occasione per riflettere sullo sfacelo morale della Calabria, ma anche per cercare col lumicino ciò che resta di buono.

Genre: FICTION / Action & Adventure

Language: Italian

Keywords:

Word Count: 33.000

Sample text:

Ore 5 e 15 del mattino, è ancora notte fonda ma tra poche decine di minuti inizierà ad albeggiare. Nella piccola e scalcinata stazione ferroviaria di Parrichello sta per arrivare un treno notturno proveniente dal nord. Fa caldo da morire. É una di quelle notti d'agosto che a dormire nudi si sentirebbero appiccicarsi le lenzuola sulla pelle, anche se il letto fosse stato sistemato in cima a uno scoglio ventoso. L'aria non si muove, la bocca è asciugata da una notte in cuccetta di seconda classe. Appena si aprono le porte del treno, il primo pensiero, per chiunque, sarebbe trovare una fontana, sperando che non sia asciutta e magari debitamente tappata da apposito bullone, frutto della solita incomprensibile ordinanza comunale. Cristiano col suo zaino verde e la sua maglietta appiccicata sulle spalle, salta giù dal predellino nel buio di quella stazione polverosa e i suoi occhi, prima di rendersi conto in che cazzo di posto fosse capitato, vanno alla ricerca di una fontana. Il suo primo pensiero è bere il suo secondo sciacquarsi le braccia e la faccia; tutto il resto viene dopo. Per fortuna la fontana c'è e in quelle terre ricche d'acqua nessuna bislacca ordinanza è stata emessa. Cristiano può bere e la prima scoperta ribalta un po' i suoi pensieri alquanto negativi e pregiudizievoli: quell'acqua è meravigliosa, niente a vedere con lo schifo che sgorga dai rubinetti delle fontane pubbliche piemontesi. Il pulmino che porta al paese arriverà tra due ore, sulla panchina del giardino mal curato della piccola stazione si può dormire un po', tanto lì è un deserto, non c'è anima viva ne morta e a quell'ora l'aria comincia a sentirsi leggermente più leggera, e prima che il caldo torni feroce forse è il caso gustarsela un po' ed eventualmente schiacciare un pisolino...


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LanguageStatus
English
Translation in progress. Translated by Lia Garcia

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