Miele di timo by Cristina Toniolo

Usata come pedina dal padre, tradita dalla sua migliore amica e lasciata dall'uomo che amava, la Beatrice dolce e mite sembra sparire per lasciare il posto ad una donna fredda che, dietro ad una maschera di falsa felicità, nasconde solo insoddisfazione

Miele di timo

Beatrice è una ragazza come tante: carina anche se un po' in sovrappeso, tranquilla ma in continuo contrasto con le rigide idee del padre. Quando si innamora del ragazzo sbagliato, viene spedita all'estero e, proprio qui, avrà inizio la sua trasformazione.

Sull'isola greca di Santorini, in un paesaggio incantato dai colori intensi, conosce Christophe: figura misteriosa e affascinante che la conquista come nessuno era mai riuscito a fare prima, un uomo che sembra, però, nascondere qualcosa.

Per un po' la vita le sorride, per un po' la vita le regala illusioni, illusioni di un futuro che non potrà mai avere.

Tornata in Italia non è più la persona di prima. Dalla studentessa svogliata scaturisce un'ambizione che lei stessa stenta a riconoscere, dal profondo dolore che le toglie l'appetito sboccia la bella ragazza che ha sempre sognato di essere. Ma la causa di tutto il suo successo è il dolore, un dolore che la trasformerà, suo malgrado, in una donna fredda e autoritaria, ammirata ma temuta.

Chi non la conosce bene non può che invidiarle un ottimo lavoro, un marito affascinante – sempre presente, sempre pronto a capire e a darle ciò che desidera – una vita privilegiata che pochi possono dire di possedere ma un fuoco, dentro di lei, la rode in profondità perché lei sente che le manca qualcosa, sente che tutta quella felicità è solo una farsa: una farsa che metterà in crisi il suo matrimonio, una farsa che la costringerà a fare i conti con i fantasmi del passato.

Genre: FICTION / Romance / Contemporary

Secondary Genre: FICTION / Family Life

Language: Italian

Keywords:

Word Count: 105988

Sample text:

Non si rese conto di quanto tempo fosse rimasta in bagno e quando fosse tornata in camera. Raggiunto il letto, si distese il più lontano possibile da Emanuele e restò immobile vedendo le ore passare lente. Quella notte non riuscì a chiudere occhio. Una campana, con i suoi sette rintocchi, le donò un po' di sollievo e, quando lui l'attirò a sé, per augurarle il buongiorno, lo lasciò fare non avendo più alcuna forza per reagire. Fu solo quando si trovarono seduti al tavolo della colazione che lui la guardò dritta negli occhi e le chiese:

- Ma stai bene? Hai gli occhi rossi e gonfi e delle occhiaie nere e profonde.

- Ho solo mal di testa e non ho dormito bene stanotte – mentì, Beatrice, sapendo che lui non avrebbe indagato oltre. – Vedrai che dopo una bella dose di caffeina e un po' d'aria fresca andrà meglio. Programmi, per oggi? – chiese, sicura che cambiare discorso lo avrebbe distolto dalle sue condizioni.

Emanuele dimenticò subito la faccia emaciata della moglie e cominciò a snocciolare i suoi piani per la giornata. Ma lei percepiva a malapena le sue parole, sentendosi sola come mai si era sentita in vita sua, una solitudine acuita dal vuoto in mezzo ad un'infinità di parole inutili.

Improvvisamente Beatrice scattò in piedi, si scusò e corse in camera. Sentiva le lacrime che le inondavano gli occhi con la forza di un torrente in piena e, mai, avrebbe permesso ad Emanuele di vederla in quello stato. Ma, anche se lui l'avesse vista in quello stato, cosa le avrebbe detto? Di sicuro avrebbe imputato quello sfogo al suo mal di testa e non avrebbe mai ipotizzato che ci potesse essere dell'altro. Se solo lui si fosse soffermato a guardare un po' in profondità, forse ci sarebbe potuta essere ancora una speranza per loro.


Book translation status:

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English
Already translated. Translated by Elena Piccioni
Author review:
Traduttrice seria, affidabile e puntuale. Consigliata.

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