La strana storia del dottor Philippe by Matteo Magnani

Dove si trova il male? È in una persona, in una circostanza, in un'azione?

La strana storia del dottor philippe

Oppure è qualcosa di diffuso e impalpabile come una polvere fredda e silenziosa tanto che potremmo non accorgerci per anni della sua presenza, potremmo non vederlo accumularsi intorno a noi ma trovarcelo all'improvviso alla nostra tavola, a mormorarci sciocchezze dentro l'orecchio, a osservarci beffardo dallo specchio?

Sarà opportuno confessare il mio interesse per i racconti di omicidi seriali e altre sinistre perturbazioni dello spirito umano? Non suonerà piuttosto simile alla confessione di aver commesso un crimine imperdonabile di curiosità? Di fatto la maggior parte dei serial killer hanno cominciato da qualcosa di meno, dallo sterminio di piccoli animali fatto quando erano ragazzi, da piccole torture psicologiche prima subite e poi riversate, sempre più ingigantite, verso i feticci della propria rabbia. E allora scrivere un intero libro sulla storia di uno di questi inspiegabili assassini non sarà un primo passo, altrettanto imperdonabile, verso quel mondo?

Liberamente ispirato alle vicende di uno dei personaggi più strambi ed enigmatici della cronaca nera francese del Novecento, un romanzo di formazione scandito in cinque racconti.

Genre: FICTION / Crime

Secondary Genre: FICTION / Noir

Language: Italian

Keywords: serial killer, noir, XX century , racconti, france

Word Count: 27700

Sample text:

La guerra era ormai alle porte. I più vecchi ricordavano che a memoria d’uomo c’era sempre stata una guerra alle porte. Non era certo una novità che gli interessi economici, paludati da solennissime questioni di principio, non trovassero una via migliore per essere sbrogliati che quello di ricorrere all’uso delle armi. Non c’era nulla di strano in tutto questo. Già dai tempi dei padri, dei nonni e dei bisnonni le guerre s’erano sempre succedute, le une alle altre, come le malannate.

Ciò che impensieriva Aristide Philippe, tuttavia, era che questa guerra era diversa da tutte le altre. Perché in nessuna guerra, né in quella dei padri, dei nonni o dei bisnonni, il suo unico figlio Jean-Pierre era mai stato dell’età giusta per essere richiamato alle armi.

«Forse no, forse è ancora un po’ piccolo», provava a dire la madre, per tranquillizzarsi.

«Ora è troppo piccolo, certo. Ma le guerre si sa quando cominciano, non quando finiscono», argomentava Aristide, preferendo guardare in faccia la realtà.

Così in piazza era fra quelli che ostentavano sicurezza e rassicuravano i conoscenti sul fatto che non ci fosse nulla di cui preoccuparsi. Soprattutto non ci sarebbe stata alcuna mancanza di generi alimentari. Anche se, per portarsi avanti, spediva poi la moglie al mercato del paese vicino a fare scorte di tutto.
«Se qualcuno chiede che fai, di’ che abbiamo i parenti che ci vengono a trovare. Inventati qualcosa. Non dare nell’occhio.»

Fu così che la famiglia Philippe si accaparrò silenziosamente riso, zucchero, legumi, farina e ogni sorta di bene non deperibile. Non temeva che in futuro avrebbero cominciato a scarseggiare. Ma li voleva comprare quando il prezzo era ancora basso.


Book translation status:

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LanguageStatus
Spanish
Already translated. Translated by Guillermina Cuevas Mesa
Author review:
Una traduzione precisa e accurata che ha cercato di inseguire anche le sfumature delle iperboli e dell'ironia del testo. Con ottimi risultati per quello che posso apprezzare io dello spagnolo.

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