La metafora del diamante by Laura Petrarca

Narrativa

La metafora del diamante

Maria è una ragazza meridionale di umili origini, destinata a un matrimonio precoce. Ha due figlie da crescere e un marito alcolizzato. Dopo che questi l’ha abbandonata, dilapidando ogni risparmio, è costretta a rimboccarsi le maniche e ad affrontare la vita.

Riuscirà a trovare consolazione e conforto nel suo padrone, il signor Arturo, che da anni è paralizzato a causa di una malattia rara. Tra drammi e fatiche quotidiane, alle prese con la miseria e la malattia di una figlia, Maria non smette di sperare.

E quando la sua vita sembra prendere la giusta piega, un destino beffardo l’aspetta al varco.

Genre: FICTION / General

Secondary Genre: FICTION / Literary

Language: Italian

Keywords: Narrativa, letteratura

Word Count: 23575

Sample text:

Il sole sorgeva tra gli uliveti e un vento impetuoso si insinuava tra vigorosi fichi d’india; casolari sparsi qua e là dipingevano un quadretto pittoresco. Nelle case, ancora modeste per quei tempi, cominciavano a fare la loro comparsa televisioni in bianco e nero, dopo anni in cui gli spettacoli erano visti solo nei cinema parrocchiali. Tra le stradine di campagna sfrecciavano le Fiat 500, alcune 600 e moltissime 850 Special di svariati colori, guidate da giovanotti che, il sabato sera, non vedevano l’ora di festeggiare in città.

Mesagne era un paesino che godeva di un bel centro, con le diverse chiese, una piazza e un’antica biblioteca fondata nel 1867, contenente circa trentamila volumi. Quest’ultima era frequentata solo da studenti o da bambini che dovevano svolgere qualche ricerca per la scuola; il resto degli abitanti impiegava la maggior parte del tempo a lavorare. Gli anziani sedevano sotto i portici delle loro abitazioni con il cappello di paglia, il sigaro tra i denti e tante storie da raccontare, mentre devote mogli porgevano loro grappini casarecci per poi tornare alle faccende domestiche e, se serviva, alla manutenzione della casa.

Alla televisione ogni tanto trasmettevano i discorsi del Presidente Saragat, e giovani donne stavano incollate alla sedia con la speranza che qualcosa, da un giorno all’altro, potesse cambiare. La gente viveva con l’essenziale, ma sapeva gustare fino in fondo i frutti che i campi donavano generosamente a ogni raccolto: succosi pomodori, capperi maturi, radici commestibili e numerose spezie, che miscelate tra loro davano squisiti condimenti.

 

 

 


Book translation status:

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Already translated. Translated by Lia Garcia
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Translation in progress. Translated by Roberto Carlos Pavon

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