C'è sempre un motivo, Maresciallo Maggio! by Francesco Zampa

Three short-novels (prequel)

C'è sempre un motivo, maresciallo maggio!

Marshal May stationed in Viserba, addresses situations guided by his conscience. More witness of the events that the protagonist, escapes from the canons of the genre, simultaneously launching an alternative characterization to the ranks of commissioners and assistant investigator involved in the Italian drama. In this collection of short stories appear in the debut of the character.

Genre: FICTION / General

Secondary Genre: FICTION / Short Stories (single author)

Language: Italian

Keywords:

Word Count: 14,000

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Sample text:

Maggio fece il giro dall’altra parte dell’auto, venendosi a trovare di fianco ai due. L’esitazione del nero fu di più breve durata. Gettò la borsa a terra e, subito, alcune finte Lacoste, banconote stropicciate e qualche spicciolo fuoriuscirono dalla lampo aperta; quindi si lanciò a testa bassa verso l’ostacolo in apparenza più facile da superare, cioè verso Maggio, il quale si predispose ad assorbire l’inevitabile collisione. Si ritrovò a terra, sulla schiena, con il nero che tentava, carponi, di alzarsi e riprendere velocità passandogli sopra. Maggio, dimenticando ogni tecnica di difesa personale più o meno appresa anni prima, gli afferrò una gamba, trattenendolo a fatica mentre urlava a Giordano: «LE MANETTE! LE MANETTE!». Non si capiva come avrebbe fatto ad usarle. 

Si scambiarono le posizioni in una contorsione sempre più torbida, finché la signora, la testa appoggiata sulla sua spalla, tradì in un inequivocabile sorriso la sua perfida intenzione; poi chiuse gli occhi pensando che era stato più facile del previsto. Fu proprio in quel momento che sentì il calore sulla testa, sempre più intenso e profumato; sembrava… pancetta?!?! Si ritrasse disgustata mentre la cena del suo ex-marito, con tanto di aglio, olio e peperoncino e rosmarino fritti, le colava dai capelli fino sua bella e abbronzata schiena nuda. Urlò stizzita mentre fuggiva ridicola raccogliendo il vestitino da terra, tra le sonore risate del signor Marecchia, che la seguiva passo passo guardandola goffa tentare di rivestirsi con gli occhi chiusi, irritati, non capiva se più per il tiro mancino che per il condimento.

Uscì così per sempre, sporca nei vestiti e nell’anima, dalla casa e dalla vita del signor Marecchia.


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