Ultima - La Città delle Contrade by Carlo Vicenzi

La città di Ultima prende le forme di un incubo, un futuro dove il grigiore non è soltanto quello dei fumi delle ciminiere ma è soprattutto quello degli animi di coloro che la vivono...

Ultima - la città delle contrade

La guerra ha lasciato il mondo in ginocchio. L’umanità, divisa e in perenne conflitto, affida il potere alla fazione che si dimostra superiore alle altre. La vittoria è decretata nei giochi annuali che prendono un nome vecchio di secoli: il Palio delle Contrade.

Demetrio Deisanti, Campione dell’Occidente, viene gettato nel fango per qualcosa che non ha commesso, perdendo titolo e appartenenza. Chi sta uccidendo i Campioni delle Contrade? E che ruolo ha la donna dai capelli rossi incontrata da Demetrio il giorno in cui la sua vita è stata distrutta?

Inizia così il viaggio in un’Italia fatta di ingranaggi, tubi e vapore, dove l’incontro tra steampunk e tradizione si tinge di sangue, intrighi e competizione sfrenata.

Genre: FICTION / Science Fiction / General

Language: Italian

Keywords:

Word Count: 85000

Sample text:

Respirai a fondo il puzzo stantio che ristagnava nell’ascenso­re. Era arrivato il mio momento. Passai gli ultimi istanti che mi separavano dall’Arena chiuso in una gabbia arrugginita, le orecchie piene dello sferragliare dell’argano a vapore.

Il chiasso della folla cresceva a ogni metro della salita, fino a far tremare la vecchia struttura di metallo.

Tutta la città era lì per vedere.

Feci schioccare le articolazioni delle spalle e del collo, irrigi­dite dalla tensione.

In cima, un lungo corridoio in muratura e poi l’Arena.

Restava solo una cosa da fare: vincere, per lasciarmi alle spalle quello che avevo fatto e camminare ancora a testa alta.

Attraversai il porticato che correva attorno alla grande piat­taforma sospesa al centro dell’anfiteatro. La luce del sole mi abbagliò per un istante.

Attraverso centinaia di tubi d’ottone, la voce dell’annuncia­tore raggiunse ogni centimetro dell’Arena. «Per la Cerchia del­l’Ovest, scende in campo Demetrio Deisanti.»

La folla, riunitasi come ogni anno per assistere alla grande competizione, rispose con grida e fischi.

«Per la Cerchia della Santa Croce, Guglielmo Cardinale.»

Le grida degli spettatori crebbero fino a diventare assordan­ti.

Una ragazza mi passò una lunga asta di ferro dalle estremità imbottite. Indossava i miei stessi colori di Contrada, arancione e viola. Grandi occhi verdi, naso coperto da lentiggini.

La ringraziai con un cenno e lei mi rispose con un sorriso da gatta, prima di andarsene facendo ondeggiare i capelli rossi.

Il bastone era molto pesante: non sarebbe stato uno scherzo incassare un colpo di quell’affare.


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