TRINACRIME - Storia di un pentito di mafia by Alessandro Vizzino

La storia, in forma di romanzo, di uno dei più rilevanti esponenti di "Cosa nostra" catanese degli anni '80 e '90.

Trinacrime - storia di un pentito di mafia

Catania, quartiere San Cristoforo, inizio anni Settanta. Tonio è figlio di un calzolaio, per questo
lo chiamano "lu Scarparu". Già da bambino è un ribelle poco interessato alla scuola e più
attirato dai piccoli furti. La spavalderia e la voglia di libertà lo portano a lasciare Catania per
fuggire a Milano. Lì viene iniziato alle rapine e sperimenta il primo carcere.
Ritornato a Catania agisce con la sua banda, mettendo a segno diversi colpi che lo pongono in
buona luce presso i boss locali. Inizia così la sua attività per la famigghia "Purtaventi-
Santimarra", che comprende estorsioni, intimidazioni e rapine che gli fanno guadagnare soldi,
tanti soldi. Tonio trova l’amore, costruisce la sua famiglia, mentre a Catania e in Sicilia scorre il
sangue delle guerre tra clan rivali. Con gli anni Novanta la sua ascesa criminale si ferma:
prima con la latitanza, poi con l’arresto e il carcere. E infine la decisione di pentirsi.
Oggi Tonio ha pagato il suo debito con la giustizia e si è rifatto una vita.
Questo romanzo è tratto da una storia vera.

Genre: TRUE CRIME / General

Secondary Genre: TRUE CRIME / Organized Crime

Language: Italian

Keywords:

Word Count: 370000

Sales info:

Pubblicato e distribuito (RCS Libri) da "Imprimatur Editore" a partire da settembre 2014.
Premio speciale della Giuria al "Premio letterario Città di Cattolica" 2015.
Finalista del "Premio letterario Carver" e del Premio letterario Sirmione-Lugana" 2015.
"Gatto d'Oro" per la letteratura 2015.


Sample text:

Il sole picchiava, ma non faceva male.
Rimbalzava su corpi e occhi abituati ai suoi raggi, al suo calore.
Il sole arido di un fine maggio siciliano, dispotico al punto d’indurre all’oblio persino lo scirocco, così cocente per chi non ne viveva quotidianamente gli umori e così fraterno per chi di quella terra era invece parte: uomini, mare e fichidindia.
Lo stesso astro di cui tutta la Sicilia era figlia, cre­atore e modellatore di quel grosso triangolo insulare accostato a una strana penisola a forma di stivale, due elementi talmente vicini fra loro da non potersi igno­rare e, nel medesimo tempo, così distanti da riporre l’isola a tre punte in un angolo, come un pezzo di ma­nufatto mal riuscito.
Tonio e Aspanuzzo erano frammenti di quella ter­ra; ne respiravano l’aria, ne annusavano ogni giorno gli odori, come tutti coloro che sul suolo di Trinacria erano nati, vissuti e v’erano magari già stati sepolti.
Non era il sole il nemico da affrontare. Il sole era padre, il cui schiaffo, per quanto sentito, appare alla lunga una dolce carezza.
Il nemico aveva un volto e un nome ben distinti. Si riusciva a scrutarne i lineamenti ogni volta che lo stomaco brontolava, che il corpo richiedeva con pre­potenza un sostegno in gran parte mancante. Il nome del vero avversario era "fame".
La scuola era ormai giunta ai suoi giorni d’epilogo.
I due amici frequentavano la seconda elementare, nonostante gli undici anni di Tonio, bocciato tre volte in prima, e i nove di Gaspare, detto Aspanuzzo, de­gno compare dell’altro. "Frequentare" non era però il ter­mine più adatto, visto che il grosso delle mattinate lo trascorrevano tra strade e vicoli di Catania, e non sui banchi di un’aula che agli occhi d’entrambi appariva triste e inutile.


Book translation status:

The book is available for translation into any language except those listed below:

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English
Translation in progress. Translated by A. Louki

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