Storia dell'artista - Dal Paleolitico a stamattina by Andros

Un saggio che affronta il lungo percorso dell'artista, dal Paleolitico sino ai giorni nostri, mostrando come questa figura si sia trasformata nel corso dei millenni.

Storia dell'artista - dal paleolitico a stamattina

Benché esistano innumerevoli saggi sull’artista, manca un testo ad ampio respiro che
metta insieme i pezzi del puzzle, mostrando come questa figura si sia trasformata nel
corso dei millenni. Storia dell'artista colma questa lacuna, affrontando il lungo e spesso dissestato percorso dell'artista, dal Paleolitico sino ai giorni nostri.
Durante questo cammino, indossa e smette numerosi panni: è mago, sacerdote, leggenda, schiavo, salariato, imprenditore, inventore, pazzo, rivoluzionario, scienziato, mecenate e altro ancora. Sperimenta tecniche e idee, sempre teso a scovare nuovi modi per fare arte, e supera i confini decisi dalla società e anche quelli che egli stesso ha segnato.
Punti salienti di questa storia sono i complessi rapporti con la filosofia, con la letteratura, con la politica, con la religione e con la critica, segnati anche dallo stigma sulla manualità.
La corposa opera è divisa in cinque fasi, cinque grandi periodi che hanno visto l'artista
mutare in modo radicale, e consente di assistere agli scontri tra artisti e soprattutto tra artista e società, alle battaglie vinte e a quelle perse, agli alti e bassi che ne hanno segnato l’esistenza.
Che impatto ha avuto sugli artisti la nascita della scrittura? Perché il 1492 è per loro un anno importante? Quando e perché nascono le parole “capolavoro” e “vernissage”? Come e perché nascono le esposizioni? Cosa è cambiato per l’artista dopo l’invenzione della fotografia? E con l’avvento di Internet?
Storia dell’artista risponde a queste e ad altre domande, non mancando di evidenziare
le pesanti ingerenze - talvolta insospettabili - che l’artista ha subito e continua a subire. Tanti sono gli aspetti analizzati nel libro, tra questi, i paradossi dell’istruzione artistica, il ruolo svolto dagli strumenti ottici, i luoghi comuni che circondano l'artista e le influenze che lo hanno portato a essere quello che è oggi.
Storia dell’artista è una preziosa risorsa per l’artista che voglia conoscere le proprie origini e per chiunque voglia sbirciare nell’arte da un punto di vista inusuale.

Genre: ART / History / General

Secondary Genre: ART / Individual Artists / General

Language: Italian

Keywords:

Word Count: 297.000

Sample text:

Anche i contenitori dei colori possono avere una certa importanza per gli artisti. In principio erano venduti in pacchetti composti da vescica di maiale, ma nel 1842 il pittore americano John Rand inventò i tubetti di stagno, che ebbero subito un’enorme diffusione e un grande impatto sugli artisti, soprattutto su quelli che dipingevano “en plein air” e dovevano portare con loro colori e attrezzatura. A questo proposito Renoir disse: «Senza i tubetti di colore non ci sarebbero stati Cézanne, Monet, Sisley o Pissarro, niente di ciò che i giornalisti avrebbero chiamato Impressionismo.»
All’alba del Novecento i produttori di coloranti divennero delle vere potenze economiche, in particolar modo in Germania, con la Interessengameinschaft Farbernindustrie AG, o I.G. Farben – “farben” significa proprio “colori.” Si trattava di un’associazione di compagnie tedesche che, per non farsi concorrenza, avevano deciso di unirsi nel 1904, ma solo nel 1925 prese la sua forma definitiva a Francoforte, con l’unione tra Hoechst, Bayer, B.A.S.F., AGFA, Griesheim-Elektron, Weiler-ter Meer, alle quali poi si unirono altre aziende tedesche ed estere.
Oltre che per i colori, si distinse anche nel campo delle materie plastiche, che proprio a inizio secolo si apprestavano a invadere il mondo, fu tra le prime a produrre il polistirolo, a partire dal 1930, e inventò il plastisol nel 1938 – una sospensione di PVC usata per pellicole, scarpe, giocattoli, palloni e per le impugnature di alcuni attrezzi come pinze e forbici. Inventò anche la resina epossidica, nel 1939, mentre il poliuretano era stato scoperto nel 1937, più per caso che per volere, per la Bayer. Anche questi materiali furono importanti per gli artisti, che già tra gli anni Venti e Trenta iniziarono a far uso delle plastiche, in alcuni casi anticipando l’industria.


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Already translated. Translated by Elizabeth Thomson

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