Natale per Due by Barbara Morgan

Nulla in comune tra loro, a parte un’ostentata avversione per il Natale e il cinismo con cui si preparano ad affrontare la festa più celebrata dell’anno. Ma un incontro fortuito potrebbe stravolgere le loro vite per sempre.

Natale per due

Angie Bloom, giovane donna con un passato da dimenticare ma ancora troppo fragile e arrendevole per riuscire a lasciarselo definitivamente alle spalle, lavora come cameriera in una caffetteria in centro a New York. Ha poche speranze per il futuro e teme che il suo sogno di diventare stilista non potrà mai realizzarsi.
Edward Wiser, laureato ad Harvard con il massimo dei voti, ha appena ottenuto il lavoro dei suoi sogni in uno studio legale di prestigio, proprio in centro a New York. È ambizioso e pronto a tutto pur di realizzare i suoi obbiettivi, anche a rinunciare ai suoi ideali, alla sua integrità.
Il loro incontro-scontro avviene in modo del tutto casuale, in una mattinata come tante altre. Hanno vite diverse, aspirazioni diverse, la sola cosa che forse hanno in comune è l’avversione nei confronti delle festività natalizie che si stanno avvicinando. Ed entrambi non vedono l’ora di superare l’inconveniente il più presto possibile, senza intoppi, senza intralci. Ma un sentimento nuovo e inarrestabile rischia di coinvolgerli e di cambiare per sempre le loro prospettive.

Potrà la magia del Natale toccare i loro cuori e unire i loro destini?

Genre: FICTION / Romance / Holiday

Secondary Genre: FICTION / Romance / Contemporary

Language: Italian

Keywords: contemporary romance , holiday, Christmas story, New York , hate to love

Word Count: 28420

Sample text:

CAPITOLO 1

Angie

La sveglia, come al solito, non ha suonato. Oppure io non l’ho sentita e l’ho spenta automaticamente. Mi capita sempre. Detesto il primo turno, con tutta me stessa. Implica il fatto che sono obbligata a buttarmi a forza giù dal letto alle sei del mattino per tentare di essere al lavoro prima delle sette, aprire e preparare tutto per accogliere i clienti. Questo lavoro non fa per me, continuo a ripetermelo ogni mattina e più volte al giorno, ripetutamente. Oltretutto sono un vero e proprio disastro. E quella stronza di Janet, la mia responsabile, ne approfitta e non fa altro che mettermi in difficoltà, ogni santo giorno. 

Dall’inizio del mese hanno anche addobbato la vetrina con i festoni e le luci natalizie. E io odio il Natale. Tanta falsa gioia e bontà mi fa soltanto sentire più sola, depressa e frustrata. L’atmosfera di New York soprattutto è deleteria per chi detesta il Natale, come me. Perché mi rende consapevole del fatto di non poterlo evitare, di non essere in grado di uscirne indenne ignorandolo completamente. E qui si impegnano sempre, anche più del dovuto a mio parere.

Sono ancora a letto, immersa nei miei pensieri. Idealmente mi sono già lavata, truccata e vestita. In realtà non riesco a muovermi. Sento suonare la sveglia, eccola di nuovo. Questa volta non posso fare a meno di sentirla. Allungo la mano per spegnerla. Ma mi accorgo che non è affatto la sveglia, è il telefono. Non ho nemmeno voglia di rispondere. L’unica cosa che avrei seriamente voglia di fare è chiudere gli occhi e svegliarmi dopo Capodanno. Anzi, direttamente in primavera già che ci siamo!

Il telefono però se ne infischia dei miei desideri e continua a squillare. Mi arrendo e decido di rispondere.


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