Memoriale alieno by Davide Ghezzo

La traccia cosmica che un alieno lascia dietro di sé.

Memoriale alieno

Che cosa rimane di una vita spaziale avventurosa, e a tratti eccitante, vissuta da un vagabondo delle Stelle, in luoghi fantastici e atmosfere straordinarie, quando arrivi al cospetto della Morte? Giunto è il tempo di raccoglier le idee e lasciare un ricordo dietro di sé, prima che tutto sparisca come polvere al sopraggiungere di un vento cosmico.

Genre: FICTION / Science Fiction / Space Opera

Secondary Genre: FICTION / Science Fiction / Adventure

Language: Italian

Keywords: alieni, fantascienza, cosmo

Word Count: 26085

Sales info:

https://www.amazon.it/Memoriale-alieno-Davide-Ghezzo/dp/B08C96QSYX


Sample text:

«Non sedurrai il sottoscritto. Non trovo in te niente di solare, di luminoso. Strisci in basso come una creatura infera, mentre con fatica cerchi di sollevare quella testolina».

Strinse gli occhi. «Ah non trovi niente di solare… allora sperimenta questo».

Con una rapidità vicina a quella della luce stessa mi si avventò contro, scattando verso l’alto, e mi morsicò al collo con un unico, grande dente che mi arpionava la giugulare.

Sentii il veleno scendermi dentro, nei precordi. L’amaro mi passò negli organi interni, negli arti, poi su nella testa, finché lo risentii in bocca, tanto da provare a sputarlo fuori.

Lui si accanì, strinse ancora le fauci nello stesso punto. Vedevo il mio sangue gocciolare sul terreno, arrossare l’erba e le foglioline. Intanto il veleno e il dissanguamento stesso mi indebolivano. Sentii le gambe malferme, avrei voluto sedermi o anche distendermi per terra.

Poi una mano afferrò la testa che mi mordeva e la tirò indietro. Fui libero, anche se con un ultimo sussulto di dolore, perché lui si portò via un pezzo della mia carne.

La sua testa ricadde a terra, battendo con una guancia. Un attimo dopo vidi un piede, piccolo e ben formato, posarsi sulla testa. Il piede iniziò a premere. Vidi quel volto deformarsi, alterarsi. La bocca si spalancò, nel tentativo di un grido che non fu mai emesso. Il calcagno di quel piede infierì schiacciando, quasi appiattendo al suolo la testa.

Le dita di quel piede luccicarono per un attimo. Mi accorsi che su di esse era posato uno smalto leggero, roseo, quasi trasparente. La donna aveva sconfitto il rettile umanoide, recuperando così la sua dignità, la sua immagine.


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Already translated. Translated by Paula Banda Rendón
Author review:
Ho fatto bene ad affidarmi a lei.
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Already translated. Translated by Paula Banda Rendón
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