Last Days of a Starman by Emiliano Locatelli

Cinema e Rock tra Nicolas Roeg e Gus Van Sant

Suono e immagine, audio-visione, in poche parole cinema, ma anche rock. Un continuo ed eterno interscambio d’identità: che cos’è il cinema, che cos’è il rock? Campi semantici che si fondono e si confondono. Immagine e suono: un binario indissolubile, para

Last days of a starman

Suono e immagine, audio-visione, in poche parole cinema, ma anche rock. Un continuo ed eterno interscambio d’identità: che cos’è il cinema, che cos’è il rock? Campi semantici che si fondono e si confondono. Immagine e suono: un binario indissolubile, paradossalmente parallelo e perpendicolare insieme. Incrocio e divergenza. Iconismo auricolare decadente: cinema e rock. Un'analisi profonda attraverso gli occhi e di due grandi autori (Nicolas Roeg, Gus Van Sant) e le note di due grandi rockstar (David Bowie, Kurt Cobain).

Genre: ART / Film & Video

Secondary Genre: MUSIC / History & Criticism

Language: Italian

Keywords: David Bowie, Gus van sant, nicolas roeg, movies, music, rock, film

Word Count: 27278

Sample text:

Premessa

[…] Non è chiaro se si tratti di una leggenda: è stato spesso affermato che l’accompagnamento musicale (agli albori del muto, cioè del cinema) nacque dalla necessità di coprire il rumore fastidioso prodotto da proiettore. Colonna sonora come occultamento di un altro suono (il suono del “lavoro” della macchina-cinema), prima che il tentativo di dare un senso più preciso dell’ambiguità delle immagini. […] Si disegna così nel cinema muto una posizione simmetrica della musica; una musica per vedere/riprendere, una musica per far vedere, entrambe eseguite “in diretta”, l’una sul set, l’altra in sala; una a sedurre; una a sedurre e indirizzare gli attori, l’altra a indirizzare e sedurre gli spettatori; entrambe a occultare il rumore, lo sforzo, lo stridere del “lavoro” e della macchina. E comunque fuoricampo, fuori dall’immagine[1].

Poi nel 1927 fu la volta del primo sonoro sincrono al cinema, la prima pellicola audiovisiva della storia: The Jazz Singer (Il cantante di Jazz) dove jazz può e deve essere tradotto come “antenato” del rock… e dal rock’n’roll la metamorfosi, l’evoluzione, fino alla filiazione di generi e sottogeneri successivi.

[…] Se il miracolo del sonoro (che è semplicemente l’imporsi e poi il diffondersi su scala mondiale di alcuni brevetti di registrazione del suono di set direttamente sulla pellicola in perfetto sincronismo) sta soprattutto nel proporsi della voce, nell’innesto delle voci su corpi fotografatati, la musica non solo si accoppia subito alla voce nelle canzoni del primo celebrato film sonoro (The Jazz Singer, 1927) ma si rivela allora la voce impersonale del cinema, colei che da sempre ha “ricoperto (in ogni senso) il ruolo e assunto l’istanza della voce.[2].


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English
Translation in progress. Translated by Lia Garcia

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