La prima cosa bella by Jennifer Green

Romance ambientato in una piccola cittadina del Vermont.

La prima cosa bella

Ricominciare da capo e dimenticare il passato rimettendo insieme i cocci del proprio cuore è possibile?

Kate Moore ha lasciato la sua facoltosa vita a New York per dimenticare il tradimento di suo marito e si è rifugiata a Lecher Cove, decisa più che mai a cambiare il suo futuro. Non è pronta per ricominciare tutto da capo, ma è costretta a farlo lo stesso.

Cameron O’Neill è un ragazzo padre e un membro dei NAVY Seal. La sua vita non è mai stata semplice, sempre in conflitto con i suoi fratelli, che non condividono la lealtà che nutre verso l’uniforme che indossa.

Dopo un brutto incidente, avvenuto durante una missione in Iraq, Cameron è costretto a tornare a casa e la sua convalescenza sarà un vero incubo, per lui.

Kate e Cameron non hanno niente in comune, a parte essere vicini di casa, non si sopportano e trovano ogni pretesto per discutere anche di cose futili. Ma ben presto, l'attrazione, farà da padrona e quanto riusciranno a resistere?

Seppur non sopportandosi, tra loro scoppierà una forte e travolgente passione.
Ma a volte il passato torna a scuotere il cuore e il futuro cade a terra come foglie smosse dal vento.

Riusciranno i due a superare le tempeste della vita?

Genre: DRAMA / General

Language: Italian

Keywords: romance, smalltown, military romance, spicy, single dad

Word Count: 74,563

Sample text:

La camionetta viaggia lentamente in mezzo alle macerie che i bombardamenti hanno causato. Rigiro tra le dita il mio fedele rosario, recitando una preghiera a bassa voce. Voglio tornare a casa sano e salvo, non voglio lasciarci le penne in questo posto dove regnano solo l’odio e la morte. Questa mattina, il giro di pattugliamento tocca a noi. Il sole è cocente, il caschetto mi fa sudare, ma resisto. Non vedo l’ora di infilarmi sotto una cazzo di doccia e togliermi di dosso la polvere e lo stress che sento attaccati alla mia pelle come indumenti scomodi da indossare.

«Tenente...» La voce di uno dei miei commilitoni mi strappa dai miei pensieri. 

«Sì?» inclino il capo verso lui.

«Quanto durerà questa missione? Non ho ancora visto mio figlio da quando è venuto al mondo». Perez mi tampina con una serie di domande, ha l’aria esausta e gli occhi spenti. 

Negli ultimi giorni stiamo dormendo tutti un po’ poco e questo comincia a pesare sul nostro umore.

 


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