La botte di Hemingway by Ezio Franceschini

Ciò che la terra divide il mare unisce. Lo dicevano i Greci navigatori e lo racconta anche questo libro. Sei storie di mare e di costa, popolate di personaggi che sul mare si incontrano, si perdono e in mare si ritrovano.

La botte di hemingway

La Botte di Hemingway è l’Opera prima di Ezio Franceschini, che vi pubblica sei “racconti di mare” già capaci di costruire ex novo una poetica, uno stile, uno “spazio letterario” del loro autore, giunto al suo primo libro di narrativa dopo una lunga esperienza di scrittura giornalistica senza, tuttavia, portarne segni evidenti se non quelli della trasparenza del senso, l’agio di una scrittura divenuta continua pratica di “traduzione” del vissuto in reportage, memoria di viaggio; vi aggiunge la vocazione a narrare essenze e trasfigurazioni, nelle quali prevale la connotazione, la tendenza al “realismo magico” e a un frequente ricorso a inserti lirici, specie nelle posizioni chiave del testo, a conferirvi un ritmo divagante o “svagato”, libero di sovrapporre i tempi del narrato, a intrecciare le presenze di personaggi multiformi in un esempio di “coralità”.

Con i sei testi prende forma una sorta di “arte del racconto” tout-court, senza necessariamente la qualifica “marina”, ché il mare non è mai il protagonista, e dunque lontanissimo dalla classica letteratura di genere, ma un “a priori” silente, sfondo non imprescindibile, percepito nelle sue forme più varie dallo spazio mediterraneo, a quello oceanico, fino al ritorno, con annessa “nostalgia”, nell’ultimo dei sei La Botte di Hemingway, al mare minuscolo della laguna della innominata Venezia, madre e grembo, dove si conclude in senso circolare, dopo divaganti approdi, l’allontanamento avvenuto nel primo racconto, L’imbarco, con un ritorno al passato e, insieme con un progetto di Vita Nuova, una palingenesi.

Genre: FICTION / Action & Adventure

Secondary Genre: FICTION / Sea Stories

Language: Italian

Keywords:

Word Count: 400.000 caracters

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Sample text:

Gli equipaggi le chiamavano le notti della mezzaluna. Nulla di esotico, soltanto un modo per descrivere le sere passate a bere e a ballare in certi locali di Tangeri, in attesa di riprendere il mare. Notti per dimenticare e da scordare presto, magari al primo soffio di vento nuovo sulla faccia appena usciti dal porto.

Accadeva spesso che marinai e skipper, sbronzi di birra o di gin e tonica, uscissero da quei bar incapaci perfino di chiamare un taxi, o che a infilarveli dentro a fatica fosse la ragazza di turno, quella con cui, se ricordavano bene, avevano contrattato una notte d’amore all’Omar Kayam. Dalla discoteca all’hotel infatti il passo era breve, e minacciato solo dai maldestri tentativi di qualche poliziotto di quartiere che, con il pretesto della legge e del decoro, mirava invece a farsi corrom­pere per arrotondare lo stipendio.

Fu nel corso di uno di quei tragitti semi clan­destini, in una tiepida notte di fine ottobre dell’anno del Drago, che Tranquillo Renier, mari­naio a bordo della goletta Tres Alamos, decise improvvisamente che era tempo di tirare i remi in barca e di tornarsene a casa una volta per tutte. Si sentiva mosso da due semplici ragioni: era stanco di navigare sulle rotte altrui e di naufragare ogni volta che toccava terra. Pensandoci gli salì la nausea, e fu costretto a dire al taxista di fermarsi. Vomitò appena oltre il ciglio della strada. La ragazza, seduta nell’auto, lo guardava con un sor­riso quasi materno. Pensò che a quarant’anni già suonati non avrebbe dovuto farsi sorprendere in quello stato.... Per un po’ Tranquillo rimase a guardare le luci rosse del taxi e il profilo di Hanane che si perdevano nella notte di Tangeri. Alcune banco­note sparse sull’asfalto, accanto ai suoi piedi, pre­sero a ruotare come foglie secche tormentate da un improvviso buffo di vento.


Book translation status:

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Already translated. Translated by Caroline Schena
Author review:
professionale, efficace, gentile, veloce

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