Mosso dal desiderio di vendetta per l'insensata uccisione della moglie davanti ai suoi occhi, un umile operaio decide di trasformarsi in un giustiziere notturno nascondendo la propria identità dietro un cappuccio rosso. Dotatosi nel tempo e non senza sacrifici di un arsenale che comprende pistole, fucili e armi di ogni sorta, frutto del suo modesto salario, il vendicatore incappucciato si aggira per le strade della città in sella a una moto di grossa cilindrata, pronto a compiere una serie di attentati efferati contro la malavita organizzata che ritiene colpevole per la misteriosa morte di sua moglie. La sua ricerca ossessiva dei mandanti e del movente, fatta di metodi spietati e interrogatori condotti attraverso barbare torture, lo condurrà verso l’amara consapevolezza di un mondo marcio e corrotto che coinvolge forze dell'ordine e membri delle istituzioni, fino a giungere al disvelamento finale di una verità tanto scomoda quanto scioccante.
Genre: FICTION / Action & AdventureMi affaccio alla finestra e vedo Marco Muller in manette scortato da due poliziotti che lo sbattono con violenza in macchina e partono a sirene spiegate. Quanta teatralità, quanta esagerazione, che bisogno c’è di accendere le sirene?
Passa qualche giorno, non ricordo con esattezza, e Marco è già fuori. Siamo stati compagni di scuola per molti anni, oltre che vicini di casa, poi lui sparì dalla circolazione per un po’ e ci perdemmo di vista.
Ci incontriamo sotto casa, lo saluto, scherziamo e ci scambiamo due parole. Anche Sylvia, mia moglie, lo saluta, due baci sulla guancia.
Avrei dovuto sospettarlo, quantomeno farmi venire il dubbio, uscito troppo presto di prigione, deve essere un usignolo, uno che canta facilmente ecco perché è già fuori.
Intanto qualcuno all’angolo della strada scatta delle fotografie a mia insaputa. Delle immagini che ritraggono me che parlo con Marco.
Mentre sto per congedarmi da lui, noto due tizi strani sul marciapiede in fondo alla strada, entrambi vestiti in modo elegante ma uno dei due è armato.
Marco percepisce il mio imbarazzo e si gira. I due si avvicinano con fare minaccioso. Muller scappa subito, s’infila nella prima traversa sulla destra e lo perdo di vista.
Sono venuti per noi.
Presi dal panico, io e Sylvia corriamo a perdifiato e svoltiamo nel primo vicolo sulla sinistra. Mi giro di scatto ogni trenta metri percorsi per vedere se ci inseguono ancora. Corriamo per tutta la lunghezza della stradina.
Non ci sono più, forse li abbiamo seminati.