Io Sono Fuoco. Jason Hotfire by Red Rose

Noir Erotico genere MM

Io sono fuoco. jason hotfire

Jason Hotfire è un giovane sfrontato, senza inibizioni. Ha ventitré anni, e lavora come cameriere. Lui è sicuro di sé della sua bellezza, e del suo fascino. È alto, moro, palestrato con due occhi verde chiaro, adora fare la bella vita. Ha un passato difficile alle spalle segnato da violenze e abusi di ogni tipo. La sua infanzia, passata in un istituto, non l'ha certo aiutato a diventare migliore. La notte si fa chiamare da tutti ''Fuoco''. Jason, protetto dalla sua maschera, si vende per denaro. È gay, ma di giorno si finge etero. Non conosce l'amore, solo l'interesse e il dio denaro. Sceglie bene i suoi clienti frequentando i locali più "in" di Los Angeles. È deciso a cambiare vita, ma ancora non ha tutto quello che serve. Il suo sogno è mettere da parte abbastanza soldi e aprire un locale notturno tutto suo. Nessuno sa della sua doppia vita, fino a quando il dramma, accaduto all'ennesima cliente, uno spietato serial killer, il furto di «roba che scotta», sesso, denaro e vita spericolata, presenteranno il conto al giovane avvenente Jason. Ma la vita è imprevedibile, un angelo vissuto isolato per tanti anni sta per incrociare la sua strada! Tutto sarà messo in discussione. L’altalenare degli eventi, darà vita a una pericolosa, mortale, giostra impazzita che rischierà di annientare tutti e tutto.

Genre: FICTION / Gay

Language: Italian

Keywords: Erotico, Gay, Red Rose, Thriller , Suspense , Drammatico, Azione, Passione, Romance, MM

Word Count: 702.974

Sales info:

Media recensioni:  [4.7 su 5 stelle]    
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Sample text:

Jason

 

Dopo quell'agghiacciante urlo Jason era scappato sotto il tavolo. La tovaglia che copriva quasi tutte le quattro gambe del tavolo gli dava un senso di protezione fasulla,  ma era l'unico posto dove poteva nascondersi. Il monolocale oltre al bagno non aveva altri nascondigli. Dopo le urla però ci fu silenzio. Troppo silenzio. Poi dei passi. Due gambe e due piedi avanzarono decisi dentro la piccola stanza. Iniziò a tremare come se avesse freddo. Le gambe  ferme davanti ai suoi occhi erano  immobili, come se volessero fargli terrore. Qualcosa accanto ad esse gocciolava. Le gocce pian piano crearono una piccola pozza rosso sangue.

Jason e i suoi grandi occhi verde smeraldo si riempirono di lacrime.

 

-Dov'è la mamma?- Sussurrò appena. -Dov'era? Perché non urlava più?-

 

All'improvviso la tovaglia fu sollevata e quel viso che aveva imparato ad odiare lo fissò con uno strano ghigno. Jason fece per scappare ma il suo patrigno  buttò in aria il tavolo come se fosse fatto di piume e con un balzò lo afferrò per i capelli. Lui si era messo  a gridare come un ossesso.

-Zitto! Sei un figlio di puttana ... tu e quella  gran troia di tua madre …  mi avete rotto il cazzo! Siete rompicoglioni allo stesso modo!- Christofer  gridava forse più di lui. E lo afferrò tirando i capelli fino a strapparglieli, lo avvicinò a se.

 


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