Il Pozzo by Morgan Cavendish

Una misteriosa prigioniera si ritrova intrappolata all'interno di un pozzo da cui deve riuscire a fuggire prima che sia troppo tardi.

Il pozzo

L’ultima cosa di cui ha memoria, è lei stessa che gira le chiavi nella toppa della porta di ingresso ed entra in casa. Poi, più nulla fino al suo risveglio, violento ed improvviso, all’interno di un pozzo. Prigioniera contro la sua volontà e per motivi che, forse, si ricollegano alla sua professione, la protagonista deve riuscire a liberarsi e fuggire prima che sia troppo tardi. Nulla, però, è come sembra e anche un solo un movimento sbagliato in quella prigione sotterranea potrebbe rivelarsi fatale. 

Il Pozzo, è un racconto particolare che racchiude in sè gli elementi che hanno portato alla stesura del procedurale sovvranaturale di prossima pubblicazione. Gli elementi ricorrenti sono la paura e il senso di claustrofobia che scaturisce dal ritrovarsi intrappolati all'interno di un pozzo.

Genre: FICTION / Mystery & Detective / General

Secondary Genre: FICTION / Horror

Language: Italian

Keywords:

Word Count: 26.749

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Disponibile per traduzione in INGLESE, FRANCESE, SPAGNOLO e TEDESCO.


Sample text:

– Fammi uscire vigliacco! – tuonò con tutte le poche forze che le erano rimaste – L’unico modo che hai di battermi è tenermi imprigionata quaggiù – soggiunse a denti stretti. Veloce pensò ad un modo per uscire, per coglierlo di sorpresa. Così, senza riflettere, si morse con impeto eccessivo la lingua lasciando che il suo stesso sangue le colasse lungo la gola ma non fu sufficiente a ridarle le energie necessarie a balzare fuori da quel luogo maledetto.

– Dannato bastardo, non sarò la tua prossima vittima – gemette carica di frustrazione mentre l’altro richiudeva il pozzo sopra la sua testa e l’oscurità tornava ad avvolgerla come un manto spesso e intangibile. Con quella manovra, svariati insetti caddero su di lei e presero a zampettarle lungo il corpo, solleticandola e terrorizzandola allo stesso tempo. Li sentiva correre e strisciare sulla pelle già fin troppo provata, entravano e uscivano facendosi strada tra i vestiti. Uno più temerario le risalì il petto e raggiunse il viso che attraversò con tutta la calma della sua specie. Si impose di rimanere ferma, di non fare movimenti bruschi per non venire punta, ma la scolopendra che si aggirava tranquilla sulla sua faccia era davvero troppo da sopportare per cui, impulsivamente scosse il capo per scrollarsela di dosso e questa, dopo averle lasciato un piccolo ricordo del suo passaggio, cadde di sotto. 


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