Il Castello di San Michele by laura caputo

una giornalista nel paese natale di un boss, alle prese con la camorra

Il castello di san michele

Scrivere la biografia di un noto boss della Camorra - già condannato a diversi ergastoli - non è certo cosa facile. Siamo negli anni della scissione tra la Camorra di vecchio stampo e la Nuova Camorra Organizzata. Il compito viene assegnato a una giornalista del nord, naturalizzata francese, che a tale scopo decide di soggiornare nel suo paese (Settimiano, provincia di Napoli) per conoscere luoghi e persone ad esso legati. Il ‘Castello di San Michele’ è la storia narrata in prima persona dalla giornalista, che non accontentandosi delle informazioni ufficiali sul boss, decide di entrare nel suo ambiente, per conoscere personalmente il suo percorso esistenziale, le origini, i legami famigliari, la mentalità del luogo, i suoi amici e nemici. 
Le prime tre pagine vedono la protagonista perdersi, suo malgrado, in un territorio che sembra abbandonato a se stesso, senza alcuna regola urbanistica né sociale. Metaforicamente, già in quelle prime pagine, ci si tuffa in un mondo a sé, che visto dal di fuori può risultare incomprensibile, che vivendolo, invece, spiega il senso della criminalità organizzata tipica del nostro meridione: completa assenza dello stato, collusione tra criminalità e istituzioni, prevaricazione, arretratezza sociale e solitudine umana.

Ora, se fosse solo questo, sarebbe forse l’ennesimo reportage storico-giornalistico su un fenomeno sociale del quale si conosce già abbastanza e che spesso ci si trova a ignorare per pura difesa mentale. 
L’autrice, invece, riesce a narrare la storia in modo estremamente sanguigno, riuscendo nella costruzione di un romanzo realista dagli insospettabili spunti filosofici e psicologici. Spogliandosi da ogni pregiudizio etico, la protagonista si troverà a vivere, comprendendole a pieno, le condizioni delle donne della Camorra e di tutti quei personaggi che per nascita e status sociale formano il tessuto umano sul quale la stessa insinua le sue storiche radici da secoli.
I riferimenti alla realtà sono diversi, alcuni ben dissimulati, altri più palesi, ma la cosa che più colpisce è la disposizione interiore della protagonista, una donna dalla morale elevata e dalla spiccata ingenuità che spesso fa sorridere per solidale condivisione, una donna che fa della fiducia incondizionata nel genere umano una delle prerogative fondamentali per il riscatto salvifico dell’intera umanità. Esonerandosi da qualsiasi valutazione etica (un po’ come Pasolini con i suoi personaggi preferiti) si ritrova così a sperimentare una comprensione che non sarà un caso rappresentare l’unica reale possibilità di raggiungere la sostanza interiore del boss, scuotendolo nel profondo per la prima volta, verso una possibile redenzione. 
La realtà, però, è un’altra cosa.

Il romanzo segue uno stile originale: sebbene racconti di un episodio del passato, il lettore si trova catapultato in un presente assoluto, grazie all’uso stravagante dei dialoghi, dove spesso sono gli interlocutori della protagonista a farsi domande e a darsi risposte, proprio a voler confermare quella mentalità che non permette alcuna interferenza, a giustificare così la radicata non volontà di cambiamento. L’ironia e la schiettezza del linguaggio, infine, rendono la lettura accattivante catturando il lettore attraverso un ritmo serrato che fa entrare il romanzo - a pieno merito - in quella categoria di letture capace di far battere all’unisono il cuore dell’autore e del lettore, nella condivisione delle medesime emozioni.

Genre: BIOGRAPHY & AUTOBIOGRAPHY / General

Secondary Genre: EDUCATION / General

Language: Italian

Keywords:

Word Count: 400.000

Sales info:

qualche migliaio di copie, per lo più durante le presentazioni. L'editore non ha fatto nulla per pubblicizzare.


Sample text:

Alcuni uomini si erano fermati, in silenzio guardavano ora me ora l’auto, attendendo senza impazienza e senza apparente curiosità. Fu a loro che mi indirizzai:
<<Buongiorno. Via dei Gigli, per favore?>>
<<Buongiorno, signo’. Non siete di qua, siete milanese, vero?>>
<<Esatto, non sono di qui, vengo da Milano. Dov’è via dei Gigli?>>
<<Come mai venite qua a Settimiano? Chi cercate? Appartenete a qualcuno?>>
Imparerò più tardi che si appartiene ad una famiglia, anagrafica o malavitosa, e che - secondo loro - una donna non sarebbe mai andata sola in quel paese se non avesse cercato un parente, magari lontano.
Ovviamente non appartenevo a nessuno, né al proprio né al figurato. Soprattutto non riuscivo a cogliere la necessità di tante domande, invece di una semplice risposta.
Due sembravano essersi subito disinteressati, allontanandosi, altri due continuavano ad intrattenermi, con futili discorsi sul clima e sulla stagione. Un anziano, in particolare, che mi osservava con piccoli e mobilissimi occhi di sotto a folte sopracciglia cespugliose e bianche, pareva volermi a tutti i costi bloccare lì, sul marciapiede sconnesso.
...
<<Venite appresso a mme, vi ci porto io.>>
Il gruppo si zittì e si sciolse.
Con attenzione cortese, con riverenza quasi, fui scortata lungo il viale alberato, attraverso la piazza della cattedrale, in un dedalo di vicoli dal selciato sconnesso.
<<Via dei Gigli è questa, la casa che cercate è quella llà, con il cancello verde scuro. Vi stanno aspettando.>>
Non ebbi il tempo di chiedermi come mai quel tale... fosse ricomparso per condurmi rispettosamente a buon porto.
Anche questo capii più tardi, quando mi furono chiare mille altre cose.
.....


Book translation status:

The book is available for translation into any language except those listed below:

LanguageStatus
Russian
Already translated.
Spanish
Already translated. Translated by María Angela Maraschi

Would you like to translate this book? Make an offer to the Rights Holder!



  Return