Fiori di sambuco e menta by Laura Rico

Romanzo

Fiori di sambuco e menta

Cabris, Alpi Marittime Francesi. Nel piccolo universo di Blanche, tra i campi di lavanda e di girasole, la vita scorre come se non dovesse mai succedere nulla. Sedici anni, sorriso schietto e carattere indomito, un animo ribelle e un rapporto conflittuale con la madre. Sarà il suo primo amore a cambiare le cose, oppure il destino che striscia nell’erba come una serpe e si nasconde nelle montagne, scomparendo nelle acque del fiume solo per viaggiare con lei?

Blanche lo sa: la vita è bizzarra, tesse tele di ragno per legare i destini delle persone e crea legami che a volte resistono, altre si sfilacciano, altre ancora si spezzano, ma talvolta oltrepassano il tempo e la distanza, come accade molti anni più tardi tra lei e sua nipote Valentina. Ed è in quel momento che la verità viene a galla, perché ogni famiglia ha una storia da raccontare, un segreto da nascondere o sofferenze che si trasmettono per caso di madre in figlia.

Spesso il peso delle cose non dette è insopportabile e arriva il punto in cui i segreti chiedono di essere svelati.

Genre: FICTION / General

Secondary Genre: FICTION / Romance / Historical

Language: Italian

Keywords: romanzo, narrativa

Word Count: 58.771

Sales info:

Uno dei romanzi più venduti di sempre della casa editrice.


Sample text:

Di notte, quando non riesco a dormire, mi calmo tornando con il pensiero alla mia terra, al viola degli sterminati campi di lavanda, al giallo delle distese di girasole e di frumento. I colori sono così nitidi nella mia immaginazione che mi sembra sia passato solo un giorno da quando mi attardavo a osservare il sole che tramontava dietro le colline. Mi pare perfino di odorare il profumo di sapone del mio abitino azzurro, ormai troppo corto per nascondere le gambe magre, abbronzate dalle lunghe passeggiate.

Rientriamo o mamma si preoccuperà. È la voce di mia sorella quella che mi raggiunge all'improvviso. Un timbro cristallino, inconfondibile. Con una stretta al cuore mi rendo conto che mi manca. Ancora cinque minuti, la supplico. Dorine mi guarda seria, come sempre. Lo sai che è meglio tornare, insiste senza batter ciglio.

Disteso accanto a me, nel buio, mio marito ha il respiro pesante di chi dorme profondamente. Come ci riesce?

Mi rigiro fra le lenzuola, ma non trovo pace.

Mi sforzo di ricordare. L'aroma dei fiori di gelsomino del giardino di mamma, il tenue odore del detersivo sui tovaglioli di lino lavati dalla tata, il ronzio dei bombi impollinatori sulle piante di lavanda vicino all'altalena, l'incessante frinire delle cicale nelle giornate estive. Dettagli rasserenanti che mi riportano a casa. Riesco addirittura a cogliere il profumo della mia pelle a contatto con il sole.

D'un tratto il suono delle campane mi riporta alla realtà della notte. Uno, due, tre... dodici rintocchi. L'ora dei fantasmi.

Dimmi chi sei. O chi sei stata.

Altri ricordi per scacciare domande che non trovano risposte.


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English
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