Estate per Due by Barbara Morgan

Lottavano contro il passato, contro se stessi, contro l’amore… solo per esserne travolti.

Estate per due


Owen Sutton è un uomo alla deriva. La donna che ha amato fin dall’adolescenza ha sposato suo fratello Oliver, che Owen ha sempre considerato un modello irraggiungibile nel lavoro e nella vita privata. Owen ha quindi lasciato la carriera di attore di musical per dedicarsi prima alla regia e infine alla scenografia teatrale, senza comunque trovare soddisfazione e riconoscimenti professionali.
Elaine Hegel ha una storia di abbandoni alle spalle, familiari e sentimentali. L’essere stata oggetto di scherni e derisioni durante il liceo l’ha resa arida, cinica. Per uno scherzo del destino nel corso degli anni ha continuato a imbattersi in uomini simili a Josh, il ragazzo che l’aveva umiliata e ferita.
Elaine, grazie all’intervento di alcuni amici, viene a conoscenza di un’offerta di lavoro come scenografa per una compagnia teatrale a Londra. L’incontro con Owen è più uno scontro, a causa della scarsa considerazione professionale e umana che hanno l’uno per l’altra. Solo quando vengono costretti a collaborare, per mettere in scena una nuova versione del musical Les Misérables a Parigi, iniziano a conoscersi e a stimarsi. La loro collaborazione si trasforma gradualmente in un sentimento più profondo che entrambi riconoscono, temono e inevitabilmente fuggono fino a negarlo.
In un’estate trascorsa tra viaggi, lavoro, musica, colori, distacchi e riavvicinamenti, Elaine e Owen scopriranno la dolcezza e la passione, la profondità di un sentimento che supera l’orgoglio e il timore di essere nuovamente feriti.

Sarà l’amore più forte della paura, del dolore, delle ferite da troppo tempo radicate nel profondo dell’anima?
 

Genre: FICTION / Romance / Contemporary

Secondary Genre: FICTION / Holidays

Language: Italian

Keywords: contemporary romance , musical romance , love story, second chance, forced proximity, hate to love, London

Word Count: 57810

Sample text:

CAPITOLO 1

Owen

Si raggiunge un momento nella vita in cui è necessario confrontarsi con la realtà. Io questo momento l’ho attraversato più volte, anche senza rendermene conto. Non mi ero reso conto che lei non era per me, che lei non mi avrebbe mai voluto. Né per quello che sono né per quello che mi ero impegnato ad essere. E nemmeno mi ero reso conto di essere la brutta copia di mio fratello in ogni situazione. O forse sì… Me n’ero accorto fin troppo bene, mio malgrado. Ma lo rifiutavo con tutte le mie forze.

Quindi addio per sempre alla donna che amavo fin da ragazzino. Addio per sempre alla carriera che avevo rincorso disperatamente, con un affanno e un impegno che comunque non mi avrebbero portato da nessuna parte. Perché il migliore era sempre lui, il prescelto era sempre lui.

La differenza sostanziale è che mi arrendo ora. Non posso fare nulla in proposito e lascio che la vita scorra senza preoccupazioni, senza inquietudini. Anche se non ho ancora ottenuto la piena rassegnazione, la totale accettazione della mia inutilità. Cerco di rimanere composto, in silenzio. Ma dentro esplodo. Sono sempre stato il bravo ragazzo, io. Quello serio, quello controllato, quello affidabile.

Ho lasciato il canto e la recitazione, per sempre. Per quanto sia arrendevole, non potevo sopportare per un minuto di più di essere sempre il secondo. Ho abbandonato per un po’ con la scusa della pausa dopo lo spettacolo di Capodanno. Quando sono rientrato ho comunicato che non avrei più fatto parte del cast.

Magda Dwain ha cercato di dissuadermi, come c’era da aspettarsi. Mi ha rivolto il suo sguardo a metà tra l’ostinato e il furioso, da direttrice abituata ad essere obbedita. La conosco bene ormai, pensava che sarei tornato immediatamente sui miei passi.


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