Doll in Love by Davide Cassia

Narrativa

Doll in love

Lorenzo vede nella vetrina di un negozio un Real Doll “così bella, invitante, con quella pelle color alabastro e quelle labbra carnose, rosse e irriverenti” che non può fare a meno di innamorarsi di lei: è perfetta, è la donna ideale. Scoprirà che la bambola ha un’anima ed è capace di amare. Davide Cassia costruisce la sua storia in una atmosfera sospesa tra realtà e sogno…

Genre: FICTION / General

Secondary Genre: FICTION / Occult & Supernatural

Language: Italian

Keywords:

Word Count: 62582

Sample text:

E' come una visione; lei è là, nella vetrina di quel negozio strano, e Lorenzo, seduto nella sua Rover Mini in attesa che il semaforo scatti sul verde, è stato folgorato da quella apparizione. Prima l'aveva intravista con la coda dell'occhio, poi attratto da quel miraggio, si è sporto dal finestrino per ammirarla. E' così bella, invitante, con quella pelle color alabastro e quelle labbra carnose, rosse e irriverenti.
Vorrebbe scendere dall'auto ed entrare nel negozio, ma non ha il coraggio necessario per farlo: si vergogna. La fortissima attrazione comunque resta e sa che prima o poi dovrà entrare là dentro e incontrarla.
Il semaforo scatta sul verde, ma lui rimane imbambolato a guardarla. Le automobili dietro di lui cominciano a suonare i clacson e lo riportano bruscamente alla realtà. Lascia la frizione troppo presto e la Mini inevitabilmente si spegne.
"Coglione!" grida il tizio dietro di lui.
Lorenzo fa girare freneticamente la chiave dell'accensione e dopo un paio di singulti secchi la Mini si mette in moto. Alcune auto lo hanno superato di fianco e una signora anziana gli ha pure mostrato il medio.
Stavolta lascia la frizione in modo più cauto e riesce a ripartire. Nello specchietto, oltre al conducente dell’auto che lo segue che lo guarda come se volesse strangolarlo, vede scomparire il negozio dietro il semaforo screpolato.
E' quasi tentato di svoltare all'incrocio per tornare indietro e ripassare davanti alla vetrina per guardarla ancora, ma si sente stupido anche solo a pensarlo. Tra i palazzi grigi che scorrono ai lati dei finestrini riesce a scorgere il cielo grigio a sua volta, talmente simile agli edifici che quasi fa fatica a distinguerli.


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