cantico per un re by Maria Pia Oelker

un salto emozionante nell'anno mille

Cantico per un re

In un antico monastero benedettino della Baviera, poco dopo il mille un dotto abate compilò un originale commento al Cantico dei Cantici, quel magnifico libro della Bibbia che ha in sé passione e altissima poesia, dedicandolo ad un giovane re : Enrico IV di Franconia, il re che si umiliò a Canossa per ottenere il perdono da papa Gregorio VII. E questo cantico seguì il re per sempre.
Ripercorrendo la vita di questo sovrano la cifra che più di ogni altra balza agli occhi è la solitudine. Solitudine di bambino, rimasto orfano del padre ad appena sei anni; solitudine di adolescente, rapito dai nobili a 11 anni e cresciuto lontano dalla madre, amata e buona ma forse non del tutto all’altezza del difficile compito di reggente; solitudine di giovane re, impegnato a realizzare un difficile progetto politico contro i grandi del regno e a favore di nuove classi sociali emergenti nelle città, abbandonato da tutti e perennemente in lotta contro forti coalizioni nemiche. Infine solitudine di vecchio sovrano tradito dai figli e fatto prigioniero. Accanto a questa però vi è anche la cifra del coraggio indomito e della fede incrollabile nel suo ruolo sacrale di re “ per diritto divino” che ci restituisce una figura drammaticamente complessa e a volte contraddittoria, ma in un certo senso più umana e vicina di quanto una certa storia ci abbia tradizionalmente tramandato.

Genre: FICTION / Historical

Secondary Genre: FICTION / Biographical

Language: Italian

Keywords: medioevo, lotta per le investiture , cantico dei cantici, monasteri, impero, canossa

Word Count: 52415

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Sample text:

Prologo

 

Il vento ha mille voci: mormora tra i rami carichi di foglie nuove e accarezza i petali dei primi fiori; canta le sue canzoni sull’acqua che scorre nei fossi ai lati dei quali le canne stanno come verdi sentinelle; soffia leggero a rinfrescare le fronti sudate di coloro che lavorano sotto il sole cocente dell’estate; fischia rabbioso tra i comignoli dei tetti portando neve a raffiche o sferzando la superficie del mare che pare gemere sotto i suoi colpi e ribellarsi come un cavallo imbizzarrito. Il vento porta con sé le voci dell’eterno, del tempo che non c’è più e che, tuttavia, torna e rivive, senza che ce ne accorgiamo, a nutrire la nostra mente e il nostro inconscio. Ascoltando le sue canzoni o le sue grida, i suoi fruscii e le sue sferzanti frustate, possiamo forse immaginare ciò che un tempo lontano altri uomini vissero e sentirono? Nel silenzio del bosco o di un campo che si abbandona all’ultimo sole del tramonto estivo e si prepara ad osservare le luci eterne delle stelle sopra di sé, il vento ci porta sussurri e pianti, amori e tradimenti, sogni e dolori che ormai appartengono al passato e che pure sono identici ai nostri. 


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LanguageStatus
French
Already translated. Translated by Valerie Silvestre
Author review:
veloce e accurata, il lavoro è stato svolto con grande professionalità.

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