Bomba non bomba by Cristiana Pivari

Tredici anni a Trento nel 1967

Bomba non bomba

Annalisa è un’adolescente che vive a Trento all’epoca del terrorismo altoatesino, periodo in cui il Comitato per la liberazione del Sudtirolo, il cui scopo era l'autodeterminazione dell'Alto Adige, attraverso la secessione dall'Italia e l'annessione all'Austria al fine di ottenere, sotto la sovranità di quest'ultima, l'unificazione politica della regione storica del Tirolo, mette bombe ovunque a scopo intimidatorio.

Annalisa ha paura delle bombe e va a cercare sui giornali del nonno tutto ciò che riguarda l’argomento, ma è pur sempre una ragazzina e quindi si innamora di un compagno di scuola, ha le sue prime mestruazioni e scrive tutto con dovizia sul suo diario.

Poi la bomba scoppia anche alla stazione di Trento e nello stesso periodo una ragazza viene trovata morta in una cisterna. Fatti che sconvolgono la giovane Annalisa ma non le impediscono di vivere la sua adolescenza, perché comunque a prevalere è sempre la vita.

 

 

Genre: BIOGRAPHY & AUTOBIOGRAPHY / General

Secondary Genre: BIOGRAPHY & AUTOBIOGRAPHY / General

Language: Italian

Keywords: adoloscenza, terrorismo, primo amore

Word Count: 46.058

Sample text:

Anche a Trento mettono le bombe e io non sono tranquilla. Mio padre dice che sono i tedeschi a farlo senza spiegarmi il perché. Non vuole nemmeno che legga i giornali. Dice che sono piccola per capirli ma, per fortuna, nonno Italo ne compera sempre due al giorno.

Per confrontare le notizie, dice.

Che poi, io, non mi sento così piccola. Il 12 giugno ho compiuto tredici anni e quindi sono in seconda media, anzi ero perché fra un po' vado in terza anche se i miei genitori mi trattano ancora come fossi una bambina. Sono l'unica in classe a portare i libri nella cartella di pelle e i calzettoni traforati. Le mie compagne legano i libri con una cinghia e indossano calze di nylon, e questo mi fa sentire una lattante al loro confronto.

Sui giornali del nonno vado sempre a cercare le notizie dove parlano di bombe e poi nonno Italo mi spiega tutto per bene perché di quelle cose lui se ne intende, visto che ha fatto la guerra, così sono riuscita almeno a sapere che i tedeschi si fanno chiamare tirolesi e ce l'hanno soprattutto con l'Alto Adige, solo poco con Trento, ma questo non basta a tranquillizzarmi.

Anche quel poco per me è troppo.

Non sono una ragazza paurosa, non temo i ragni e nemmeno i serpenti anche se, a dire il vero, serpenti non ne ho mai visti e poi non ho paura del buio mentre Patrizia, mia sorella, vuole sempre addormentarsi con la luce dell'abatjour accesa che a me dà un fastidio tremendo.


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